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Acquistare o produrre in proprio?

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Vari tipi di ortaggi

Vediamo se riesco ad inquadrare il problema: tante cose si possono comprare in negozio, ma si possono anche produrre in casa. Il caso più classico? I pomodori! Sembra che con la crisi economica di alcuni anni fa, la cosa sia tornata di moda, anzi, si è arrivati all’orto in terrazza. Già, gente che vive a Milano centro, ha deciso di risparmiare coltivando ortaggi direttamente nel terrazzo. Perdonate la facile ironia, ma non posso non ricordare in questo contesto, il fiero alleato Galeazzo Musolesi e i suoi orti tattici e frutteti strategici, negli splendidi fumetti “Sturmtruppen” del compianto Bonvicini. Tutto questo accadeva negli anni successivi alla crisi del 2008, sarei curioso di sapere se c’è ancora qualcuno che ha continuato con questa pratica. Si, lo avrete capito, non sono un sostenitore della pratica. Se avete letto i miei post precedenti, la cosa potrebbe sembrarvi quantomeno strana. Vediamo perché.

Cosa si può produrre in proprio?

Troppe cose per parlarne in un unico articolo. Si possono produrre ortaggi, frutta, miele, uova, fino ad arrivare ai prodotti dell’allevamento o caseari. Siccome poche persone di quelle che stanno leggendo l’articolo stanno riflettendo sull’acquisto di una vacca da latte o di un maialino da prosciutto, mi voglio limitare ad alcune riflessioni relative ai primi quattro casi, distinguendo tra chi vive in appartamento, in una casa con giardino o in una casa con un ampio spazio a disposizione e addirittura con dei campi.

Produrre frutta in proprio.

Niente da dire su questo. È un ottima idea. Se avete spazio in giardino piantate alberi da frutta. Fatelo e, magari, fate anche attenzione alle stagioni di maturazione. Se siete attenti, avrete frutta quasi tutto l’anno. Si parte con le ciliegie a maggio, in piena estate c’è solo l’imbarazzo della scelta (io adoro le albicocche e le pesche), verso la fine arrivano i fichi, a settembre/ottobre i melograni, le mele e le castagne quindi in pieno inverno i pomi cachi e le noci. Direi che è un’ottima idea. Un consiglio: quanto più pianterete frutta autoctona, quanto meno dovrete fare ricorso a pesticidi vari… Si, perché senza aiuti, vi sarà davvero difficile fare un raccolto. E se abitate in appartamento? Ci potete fare poco. Io ho scelto un limone, ci sta bene in terrazza, è molto bello e anche utile: quando me ne serve uno ne ho sempre a disposizione (si, i limoni fanno frutti tutto l’anno) e non mi devo comprare una cesta al supermercato di cui ne uso uno e gli altri finisco nel cestino dopo un mese. Non solo, la buccia è edibile, cosa molto importante per un sacco di ricette. Fate attenzione: quando grattuggiate la scorza di limone dentro la torta, avete verificato che lo sia? Nel 99% dei casi non lo è, quindi, in altre parole, state mettendo sul vostro dolce del veleno, e non in senso lato. Ma qua si vuole parlare di risparmio economico e salute: nel caso abbiate un piccolo frutteto in casa, otterrete entrambe le cose. Se mettete il limone in terrazza? Considerato quanto costa un limone al supermercato e quanto cosa una pianta, non lo ammortizzerete mai. Riguardo alla salute, tempo che una spremuta di limone di tanto in tanto o una scorza di limone dentro la torta, non faranno la differenza. Volete il limone in terrazzo? Fatelo perché è bello, fatelo per passione, fatelo per soddisfazione personale, ma se intendete farlo per soldi, lasciate perdere…

Coltivare l’orto

Non so bene come funzioni la cosa nel resto di Italia, ma qui in Friuli, l’orto è una vera e propria istituzione. Mio nonno faceva l’orto, mio padre fa l’orto e i miei fratelli hanno un orto. Io no, ma vivo in appartamento. Credo che tutti i miei zii ne abbiano uno. Gran bel passatempo, lo consiglio a tutti. Ma sfatiamo alcuni miti. Innanzitutto: non fate l’orto per risparmiare. Fate un conto: una pianta vi costa 2 € e produce, se tutto va bene, 1, 1-1/2 di pomodori. Quando maturano, cioè in piena stagione, li trovate in negozio a 80 centesimi a kg. Oppure trovate già la passata biologica a meno di un euro per mezzo kg. Insomma: risparmio zero. Non solo, se va bene produce quanto scritto sopra, perché un’anno la grandine, un anno troppa pioggia, l’altro le cimici, quell’altro siete in ferie proprio nel periodo della maturazione… insomma, raramente avrete un raccolto perfetto. Non solo: se mettete 3 piante, due mesi di irrigazione, attenzione ai parassiti e pulizia del terreno, si tradurranno in un insalata, se ne mettete di più, matureranno tutte assieme, e vi troverete a regalare pomodori a tutti i parenti (i quali vi diranno “no grazie” perché ne sono già pieni. Occorre quindi ricorrere a metodi di conservazione del prodotto, come la conserva. E in appartamento? Vale tutto quanto detto sopra, ma anche qui un paio di consigli: non piantate pomodori, che vi occupano mezzo terrazzo per un insalata. Io ho il peperoncino piccante, così ne ho per tutto l’anno, basilico, che utilizzo tutta l’estate, menta, ottima per le tisane o i Mojoto con gli amici. Anche timo, salvia erba cipollina sono ottime soluzioni. Tutte cose che è comodo avere a portata di mano e che utilizzerete tutta la stagione. Di una melanzana cosa ve ne fareste invece?

Uova

Se avete spazio, una o due galline vi possono fornire tutte le uova di cui avete bisogno. Non hanno nemmeno bisogno di tante cure. Inoltre la maggior parte della dieta se la procurano da sole, voi potete aggiungervi i vostri avanti della cena (pane vecchio e simili, le galline mangiano qualunque cosa) e, al limite, del mangime specifico che terrete di scorta. Le uova che otterrete sono sane, buone (non immaginate quanto) e etiche. Le fabbriche di uova sono dei veri e propri lager. Quindi, questa si è una buona idea. Occhio, che il risparmio non sarà superiore ai 2 euro alla settimana. Inutile pensare di allevare galline in terrazza.

Miele

Lo coltiva mio nipote da 3 anni. Si è rivolto ad un professionista che ha portato le arnie, gli fornito l’attrezzature e, per 2 anni, ha provveduto ad insegnarli tutte le operazioni necessarie. Ne ha quattro, e mi hanno anche punto. Resta il fatto che, a tutt’ora, non è riuscito a raccoglierne nemmeno un barattolo. Anche li le cose non sono semplici come si penserebbe, specialmente se si vuole ottenere un prodotto biologico. Le api, che ormai da anni vivono in cattività, sono diventate un animale molto delicato.

Quindi, meglio comprare o produrre in proprio?

Vi sorprenderà che, alla fine di questa disamina, io propenda per la seconda soluzione. Si, ma non per i motivi che normalmente si adducono. In sintesi: non aspettatevi risparmi sensibili e nemmeno meravigliosi raccolti. Fatelo solo se vi diverte farlo, se vi piace vedere le piante crescere e dare il mangime alle galline e, se la sera dopo il lavoro, vi diverte passare un’oretta ad innaffiare l’orto ed estirpare le erbacce. Poi, più di ogni altra cosa, per provare quella deliziosa sensazione che si prova a mangiare quello che si ha prodotto con le proprie mani. Ne vale davvero la pena. Se condividete questa cosa fatelo, altrimenti finirete per aggiungervi alla pletora di persone che si era messa a fare l’orto con grandi ideali, ed ha scoperto che è molto più facile andare all’ipermercato.

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