Sappiamo tutti che mangiare prodotti di qualità è meglio che mangiare cibi di scarsa qualità o cibi spazzatura. Sappiamo anche che purtroppo la qualità si paga. E’ possibile però comperare e utilizzare prodotti di qualità riducendone le quantità tramite un utilizzo più intelligente. In uno degli articoli precedenti abbiamo parlato dell’olio d’oliva. Abbiamo visto che i migliori sono gli Evo Dop (oli extravergine di oliva a denominazione di origine protetta) e sappiamo tutti quanto può essere il costo al litro rispetto ad un olio di qualità inferiore. Sappiamo anche quali sono le proprietà benefiche di un olio del genere, soprattutto se è anche bio. L’olio viene utilizzato in due modi: a crudo (in questo caso mantiene inalterate tutte le sue proprietà) e per cucinare. Quali sono le differenze dell’utilizzo dell’olio nei piatti che portiamo in tavola?
Olio d’oliva: un grande conduttore
Se l’olio viene utilizzato a crudo ha la funzione di condimento, quando invece viene utilizzato in fase di cottura è un conduttore di calore, oltre ad impedire ai cibi di attaccarsi al fondo della padella, della pentola o della griglia. Normalmente, prendiamo ad esempio la classica “fettina” di carne, si versa dell’olio d’oliva nella padella e quando ha raggiunto la temperatura ideale vi si appoggia la fettina di carne. Alla fine della cottura avremmo un eccesso di olio cucinato che potremmo comunque utilizzare come sugo da versare sulla carne ma che avrà perso le sue qualità salutari e molto probabilmente sarà anche in quantità eccessive.
Olio d’oliva un grande condimento
Volendo privilegiare le caratteristiche di condimento dell’olio d’oliva il suggerimento sarebbe quello di prendere la fettina di carne cruda, massaggiarla con il minimo di olio necessario e metterla a cucinare. Quando la padella raggiunge la temperatura ideale che deve essere attorno ai 140 gradi. Una volta cucinata la carne metterla sul piatto e a quel punto aggiungere l’olio di oliva a crudo, Avremmo un piatto sicuramente più buono e sano rispetto a quello illustrato precedentemente e non avremmo nessuno spreco di olio. Lo stesso ragionamento fato per la carne può essere fatto per qualsiasi altro cibo che necessiti di olio in fase di cottura. Ad esempio le zucchine, utilizzate una piccola quantità di olio a crudo per “rivestirle” e utilizzate il resto dopo la cottura.
Le padelle
Parlare di cibi di qualità non significa comunque solo parlare dei prodotti alimentari ma anche degli strumento con cui questi vengono preparati. In questo articolo abbiamo parlato di padelle per la carne. Di padelle ne esistono principalmente di tre tipi: quelle antiaderenti, quelle in ghisa e quelle in metallo. Noi suggeriamo, se possibile, di comperare utilizzare quelle in ghisa e metallo. Quelle antiaderenti hanno sicuramente prezzi più vantaggiosi ma hanno anche una durata inferiore e se non sono in perfette condizioni corriamo il rischio di portarci nel piatto anche particelle della superficie antiaderente. Molti studi hanno purtroppo dimostrato la tossicità di questi materiali.