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I dolci dell’Epifania

dolci del epifania

Nella tradizione Cristiana, l’Epifania (6 gennaio) è il giorno in cui i tre Re Magi arrivarono a Betlemme, guidati da una stella cometa, per incontrare Gesù e donargli oro, incenso e mirra (i regali che di solito si facevano ad un re). L’origine della festa è pagana. Molto probabilmente era una giornata di festa con la quale si ringraziavano le divinità per i raccolti dell’anno appena finito e ci si scambiava gli auguri di buon anno. Uno dei dolci simbolo di questa festa è il carbone di zucchero. Questo dolcetto, destinato secondo la tradizione ai bambini più “cattivi” ricorda i falò attorno ai quali si riunivano i nostri antenati per festeggiare questa ricorrenza. Per fare questo semplice dolce non servono molti ingredienti: 500 grammi di zucchero semolato, 100 grammi di zucchero a velo, 1 albume, colorante alimentare (nero) e 100 ml di acqua. Per prima cosa si monta a neve l’albume con 200 grammi di zucchero. Una volta fatta questa operazione si aggiunge un cucchiaio di alcool e il colorante alimentare. Gli altri 300 grammi si uniscono all’acqua, si mettono in una pentolina. Quando il composto si imbiondisce per bene, si aggiunge l’albume montato e colorato. Si fanno amalgamare bene le due componenti ed infine si travasa il tutto in una teglia. Una volta che il tutto si è raffreddato si spacca in maniera irregolare e grossolana e si ottengono i pezzi di carbone.

La Pinsa, il dolce tipico del Nordest

La Pinsa, il dolce tipico del Nordest Famosa in Veneto, regione alla quale deve le sue origini è la pinsa (o pinza) della Marantega (che in Veneto significa proprio befana) è un dolce che si è molto diffuso anche in Friuli Venezia Giulia e Trentino. La ricetta può variare da zona a zona, ma mantiene comunque delle caratteristiche comuni in ogni territorio. Gli ingredienti sono quelli semplici tipici del mondo agricolo. La pinsa si ottiene dalla cottura di un impasto di farine gialla e bianca, zucchero, uova, canditi, fichi secchi, uva passa e semi di finocchio, latte e un po di alcool. Ci sono anche ricette che utilizzano il pane raffermo. Essendo un prodotto “povero” delle tradizioni agricole, ogni famiglia la preparava con quello che aveva. Ancora oggi nel Nordest è il dolce tipico che si consuma nella notte dell’epifania attorno al tradizionale falò accompagnata spesso dal vin brulè.

Altri dolci della Befana in Italia

In Toscana sono famosi come dolcetti per la festa della Befana i “Befanini” biscottini di pasta frolla coloratissimi aromatizzati al rum. La loro forma richiama simbolicamente gli elementi tipici del Natale: dall’omino alla calza, al cappellino, alla stellina. In Piemonte viene preparata la Focaccia della Befana. Gli ingredienti sono simili a a quelli della pinsa anche se il risultato finale è più simile a quello di un pan brioches arricchito da frutta candita. In passato all’interno di questo dolce venivano messe due fave: una nera e una bianca. Chi trovava la fava bianca doveva farsi carico del costo del dolce, chi trovava quella nera doveva invece farsi carico delle bibite. Quelli che abbiamo visto fino adesso sono dolci che appartengono alla tradizione, nel corso degli anni a questi se ne sono aggiunti di nuovi soprattutto grazie alla presenza di nuovi ingredienti inimmaginabili fino a qualche secolo o decennio fa come la cioccolata e il cocco, solo per fare un paio di esempi.

La calza della Befana

Oltre ai dolci da consumare davanti al falò o a tavola per i più piccini c’è anche la calza della Befana. Pare che la calza ricordi la forma dei sacchi di iuta sfatti e consumati con cui la befana portava il carbone a chi era stato cattivo (e se non c’era il carbone andava bene anche l’aglio). In passato le calze venivano riempite con frutta secca, frutta candita e tutto ciò che di dolce si riusciva a reperire in un’economia rurale povera. Oggi siamo arrivato al punto che le calze si possono comperare già belle e pronte (e care…). Il consiglio che vorremmo dare è di preparare le calze in casa riempiendole il più possibile di prodotti fatti da voi (carbone, biscottini ecc.) comperando meno possibile dolciumi industriali. In caso di acquisti ci raccomandiamo, come sempre, di mettere molta attenzione alla qualità dei prodotti e quando è possibile acquistarli da piccoli laboratori il più possibile vicini a casa. Gli acquisti a chilometro zero si possono fare anche durante le feste….

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