Oggi tutti parlano di COVID-19
Oggi tutti parlano di COVID-19, se guardiamo la TV ogni cantante, valletta, calciatore, presentatore o disturbatore si sente autorizzato a dire la sua. Ci sono poi realtà più strutturate che si sentono autorizzate a fare studi, ricerche o, semplicemente, analizzare dei dati e giungere alle loro conclusioni. Non c’è nulla di male a fare delle proprie analisi ed a presentare i propri risultati ad uno staff tecnico, il quale pro prenderle in considerazione per integrare i propri studi. Il problema è quando le nostre conclusioni vengono presentate direttamente al pubblico e spacciate per cose vere.
Gruppi di acquisto e COVID-19
I gruppi di acquisto, al pari delle associazioni di consumatori, si interessano sempre ai prodotti che ci vengono venduti e/o somministrati. Non ci vedo niente di strano dunque, se si interessano pure di vaccini. Attenzione però, in Italia stiamo facendo molta confusione sul concetto di autorevolezza. Il fatto che una cosa venga detta in TV non significa che sia vera, quello che conta è la fonte e l’autorevolezza della stessa. Allora, se un gruppo di acquisto si prende la briga di interpretare ciò che dicono le istituzioni e spiegarlo ai loro soci, ben venga. Bene anche se collaborano con la logistica per la somministrazione dello stesso. Bene anche se raccolgono informazioni tra i loro soci e le forniscono agli enti preposti che le elaborano. Molto male se presentano le loro conclusioni, anche se in contrasto con quanto ci dicono le fonti ufficiali, e le presentano ai loro soci o agli organi di informazione come vere, creando confusione e facendo veri e propri danni. Attenzione. Attenti anche a prendere queste informazioni e a condividerle con i social: rischiate di fare danni gravissimi. In questo momento, marzo 2021, abbiamo oltre 300 morti al giorno, invitare la gente a condotte diverse di quelle che ci sono state indicate, può portare alla morte di persone. Parliamo di morti, morti reali, non di videogiochi e telefilm. Vi prego, pensateci veramente prima di postare certe cose.
COVID-19 e Istituto superiore di Sanità
E allora di chi ci fidiamo? Semplice, dell’Istituto Superiore di Sanità. L’unico ente autorizzato a fornire informazioni. Cominciamo col dire una cosa: in Italia siamo abituati a pensare che tutto ciò che è pubblico funzioni male. Spesso è vero, ma altre volte no. La mia idea è che, denigrare quello che funziona, è dannoso quanto premiare quello che non funziona. Tra le cose che in Italia funzionano bene c’è proprio l’Istituto Superiore di Santità, il quale, anche in questa pandemia ha dimostrato il giusto livello di prudenza e di buon senso. Spesso viene accusato di essere stato incoerente e contraddittorio in questo periodo: non è vero. Al netto del fatto che nessuno conosceva questo virus e che certe cose sono state scoperte man mano, ha sempre avuto la giusta prudenza nel fare affermazioni. Spesso l’apparente contraddizione era dovuta a chi leggeva in modo superficiale i comunicati e li riportava in modo ancora più approssimativo.
Consigli in tempo di coronavirus
Insomma, eccovi un elenco di consigli per gestire questa situazione:
- andate a cercare le notizie alla fonte
- evitate di guardare programmi dove a parlare del virus vengono chiamati personaggi estranei al mondo della medicina
- non condividete post idioti e di dubbia provenienza che vanno in contrasto con quanto dice la “medicina ufficiale”. Soprattutto se non siete medici o non avete letto e compreso fino all’ultima parola quello che c’è scritto (e dopo aver accertato la veridicità del contenuto ovviamente, sempre che ne abbiate i mezzi). Aggiungo che sono capace a cercarmi da solo le informazioni, non ho bisogno che mi condividiate l’ultimo comunicato di Sgarbi
- l’ignoranza non ha mai fatto bene a nessuno
- se avete dubbi chiedete al vostro medico
Solo gli idioti si affondano nel porto
Voglio concludere con un vecchio proverbio della Marina: “solo gli idioti si affondano nel porto”. Si riferisce al fatto che, dopo mesi in mezzo al mare, spesso, in vista del porto, l’equipaggio in preda all’entusiasmo si lasciava andare e finiva per fare una cazzata. E si diceva: sei stato disciplinato per 3 anni e fai ad affondarti come un mona l’ultimo giorno? E allora, dopo un anno difficile, forse il più difficile dal dopoguerra, è arrivato finalmente il vaccino: portate pazienza ancora qualche settimana/mese. Sarebbe davvero stupido aver passato un anno in clausura ed ammalarsi una settimana prima di prendere il vaccino.
Buona fortuna a tutti e speriamo di poterci riabbracciare presto.