Televisione italiana e documentari
Ho sempre adorato i documentari e sono sempre stato infastidito dal poco spazio che questi hanno nella televisione. Oggi, grazie alle pay tv ed al digitale terrestre, le cose sono cambiate. Il grande passo in avanti però lo abbiamo avuto con l’avvento del web. Ci abbiamo messo parecchio ad essere sinceri, fino a poco tempo fa l’unico modo per vedere un documentario tramite pc era procurarseli illegalmente, tramite piattaforme p2p o streaming da siti che non rispettavano le leggi sui diritti d’autore. Finalmente le mie richieste sono state esaudite e, i grandi gruppi televisivi, nonché i produttori, hanno cominciato a pubblicare i loro contenuti online, ai quali si può accedere, spesso, gratuitamente.
Documentari RAI
Eccovene quindi una carrellata: la RAI che, essendo la rete pubblica nazionale, ha anche un dovere etico di divulgare la conoscenza, ci fornisce un sacco di documentari di qualità, l’unico fastidio è che per poterne fruire è necessario essere loggati. Poco male. Spesso ignoriamo il lavoro che c’è dietro la realizzazione di un documentario, se lo sapessimo, faremmo volentieri questo piccolo sforzo.
Documentari Mediaset
Abbiamo parlato di RAI e, ovviamente, anche il suo concorrente per antonomasia la segue col suo servizio dei streaming. Qui non è nemmeno necessario effettuare la registrazione. A differenza della RAI trovo che questi documentari siano un po’ più commerciali, più sensazionalistici, ma senza dubbio numerosi e di grande qualità.
Documentari La7
Ed eccoci al terzo incomodo, perché non rivedere i documentari di la7? Anche qui non è necessaria alcuna registrazione ed anche qui la qualità è molto buona. Insomma, in tempi di lockdown potete farvi delle vere e proprie scorpacciate di documentari. Approfittatene, lasciate perdere i programmi di gossip e cominciate a guardare cose che ci possano rendere migliori. C’è n’è per tutti i gusti: storia, guerra, animali, scienza, arte, cinema, sport, davvero ognuno può trovare un documentario in linea coi propri interessi e tutti sono utili da un punto di vista culturale.
National Geographic
Per anni ho predicato “contro” i documentari “made in Italy”. Sono il primo a riconoscere il grande lavoro di divulgazione fatto da personaggi delle spessore di Piero Angela, che, non pago dell’ottimo lavoro di documentarista, si è prodigato per la creazione di associazioni che sostenessero la divulgazione scientifica nonché per aiutare nel percorso di studi persone particolarmente meritevoli (fin troppo ovvio citare in questa situazione il grande Massimo Polidoro). Però, guardate un documentario Italiano di vent’anni fa e un documentario della National Geographic dello stesso periodo. Non esiste paragone. A confronto i nostri sono prodotti casalinghi.
Quindi ragazzi, non mi resta che augurarvi buona visione.