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Cultura dell’acquisto

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Deve scegliere il consumatore, non la distribuzione

Qui parliamo di gruppi d’acquisto, per trasferire il potere che, attualmente, si trova nelle mani della distribuzione, alle mani del consumatore. Attenzione: non ho nulla contro la distribuzione. Dobbiamo a loro il merito farci trovare qualsiasi prodotti negli scaffali e non ho nulla in contrario se questo può portare reddito a queste persone. Non sono qui per dire che la grande distribuzione guadagna troppo e non sono qui per dire che la dobbiamo boicottare. Quello che voglio è che i distributori ci forniscano i prodotti che noi consumatori vogliamo alle condizioni che noi vogliamo. Purtroppo, attualmente la tendenza non è quella di fornire al consumatore quello di cui lui ha bisogno, ma di decidere di che cosa il consumatore abbia bisogno.

Il negozio non è per forza un nemico

Ora, lungi da me fare l’apologia dei supermercati, ma è inutile criticare il loro lavoro se, di fatto, nemmeno noi sappiamo ciò che vogliamo. Vogliamo prodotti naturali? Già, e poi compriamo il prodotto più economico senza nemmeno vedere la lista degli ingredienti. Siamo biologici, vogliamo i prodotti a chilometri zero, e poi compriamo l’ananas per la cena di capodanno. E potrei andare avanti così per ore. Non c’è n’è bisogno, grandi cominci lo hanno già fatto molto bene, primi tra tutti Natalino Balasso. Allora. perché non cominciamo noi per primi a riconoscere i prodotti che compriamo e, solo dopo, cominciamo a chiedere tali prodotti al nostro negozio?

Impariamo a riconoscere la qualità

Ma come facciamo ad imparare a riconoscere i prodotti? Mi ripropongo di fare da qui, periodicamente, delle “lezioni” sul come riconoscere un prodotto di qualità (diviso per categorie), nel frattempo, vi dico dove potreste attingere ottime ed affidabili informazioni. Solo una premessa: basta con la caccia al prodotto più economico. Sprechiamo un sacco di alimenti e allora io vi suggerisco: sprecate meno e quello che risparmiate investitelo nella qualità. Secondo: cucinate voi anziché comprare roba pronta: costa meno e darà risultati migliori. Non vi dimenticate che noi siamo quello che mangiamo.

  1. Fiere: andate alle fiere di cucina. Oltre a “scroccare” degli ottimi manicaretti vi insegneranno a riconoscere un prodotto di qualità e a cucinarlo. Vi diranno anche dove comprarlo e qual’è il prezzo giusto (niente a che fare con Iva Zanicchi). Non solo, spesso ci sono anche dei seminari a tema, ad esempio di recente ho partecipato ad uno dove ti insegnavano a leggere un’etichetta
  2. andare alla fonte. Ormai sempre più spesso esistono eventi come “cantine aperte” o “fattorie aperte” dove potete visitare i produttori. Gli stessi vi faranno assaggiare i loro prodotti e vi diranno come li hanno prodotti. Vi spiegheranno anche come vengono fatti i prodotti di scarsa qualità e diranno come fare ad accertarsi sulla qualità di ciò che comprate. Di solito avete anche la possibilità di acquistare
  3. Ovviamente internet, libri, ecc ecc. State attenti alle fregnacce perché, da qui, tutti posso spacciarsi per tuttologi.
  4. Ovviamente l’ultimo è la passione. Se siete appassionati di buona cucina tutto vi sarà più facile.

Quindi, cercate la qualità, sempre! E, se ci mettete attenzione, non sarà nemmeno così costosa come vi sembra.

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