Il coronavirus ha sdoganato gli acquisti online
Acquistavo online già negli anni ’90. Ho passato decadi a domandarmi quando gli italiani avrebbero messo da parte questa diffidenza cronica verso tutto quello che non possono toccare e avessero approfittato delle grandi opportunità offerte dal WEB. Questo maledetto coronavirus ha dato una bella spinta a questo passaggio, ma, ora mi chiedo, sono contento di questo?
Cosa ci offre acquistare online
Il WEB offre grandi opportunità, ed era ora che una quantità accettabile di persone si avvicinasse a questo strumento, ma attenzione: come di tutte le cose buone, vediamo di non farne un cattivo uso. Cosa si guadagna ad acquistare dal WEB? In primis, e senza ombra di dubbio, si può trovare di tutto. Chi ha la mia età, ricorderà senz’altro che per trovare alcuni prodotti era necessario fare non pochi chilometri e, in ogni caso, sapere anche dove andare. Avevi bruciato la valvola della radio? La buttavi, ma, se avevi la fortuna di conoscere un fanatico, c’era un negozio a Venezia che aveva tutte le valvole possibili e immaginabili. Un amico andava in vacanza a Londra? Ottimo, poteva andare al negozio di dischi della Virgin dove si trovavano LP rock che non erano mai stati pubblicati in Italia. Di solito lo sventurato partiva con la lista dei dischi da comprare per tutti gli amici. Occhio però: per la musica classica dovevi andare a Salisburgo. In Italia gli unici negozi che vendevano Single Malt erano a Milano o Firenze e, per la moda, Milano! Io dovetti andare ad Udine per comprare la puntina del piatto dello stereo…
Cosa ci offre il negozio di prossimita
Oggi il WEB ha eliminato tutti questi limiti: vai online e compri quello che vuoi e, la mattina dopo, te la consegnano direttamente a casa. Cosa si è perso? I consigli del negoziante di fiducia. C’è poco da andare su Internet e comprare un prosciutto di San Daniele con tutte le certificazioni del caso, perché due prosciutti, anche dello stesso prosciuttificio, hanno due sapori diversi (se si tratta di roba genuina). A Pordenone, se volevi un prosciutto eccellente, andavi da Barbaresco, li dicevi i tuoi gusti e lui ti dava il taglio giusto, che aveva selezionato personalmente in una dei suoi tour a San Daniele. Uguale per i vini. Ecco quello che si è perso: la consulenza del negoziante di fiducia. Sul WEB esistono le recensioni, ma non è la stessa cosa.
Allora un consiglio ai negozianti: col tempo diventerete una nicchia e, i vostri clienti, non cercheranno tanto il prodotto economico, quanto il prodotto più adatto a loro, e saranno disposti a venire da voi e anche a pagare quel tanto in più, se sarete capaci di dargli i consigli giusti. Quindi, puntante sulla cercate i prodotti migliori, testateli voi per primi e, soprattutto, investite sul personale. Un negozio dove vedo cambiare commessa ogni 6 mesi non mi da fiducia. Può andare bene al McDonald o in uno di quei franchising a basso costo, ma non per un negozio di prossimità.
Alla fine vale la regola di sempre: il mercato è in continuo cambiamento, e sopravviverà chi è capace ad adattarsi alle nuove tendenze.