Bella domanda. Qui, più che in ogni altro luogo, emergono le differenti mentalità dell’Informatico e della “persona normale”. Lo dico per scherzo, io stesso appartengo al mondo dell’informatica. L’informatica era diversa fino a qualche anno fa, se avevi un computer e la passione di imparare come funzionava, venivi quasi proiettato dentro ad una setta. C’era voglia di imparare e di condividere. Non c’era altrettanta voglia di arricchire, no, era una pura passione, come il gioco.
Ed ecco che, per pura passione, molti informatici hanno sviluppato strumenti straordinari che hanno voluto mettere liberamente a disposizione di tutti, nella speranza che qualcuno un giorno, possa continuare il loro lavoro e, in questo modo, vedere prodotti sempre migliori alla portata di tutti.
Luoghi comuni relativi al software libero
Questi discorsi suonano molto strano ai non addetti ai lavori, che faticano a capire questa filosofia, e che si sono fissati su alcuni dogmi:
- la qualità si paga, se una cosa è gratis allora è una porcheria
- questi qua sono disonesti, violano le copyright di chi fa ricerca
- io non mi fido…
Non ho voglia di perdere tempo a parlare della seconda e terza ipotesi. Per quanto riguarda la prima però, si che ne vale la pena. Eccome. Intanto, parliamo di qualità: ebbene, ci sono prodotti open di altissima qualità. Non solo informatici, pensate ad esempio a Wikipedia. Ma siamo qui per parlare di Informatica. Bene, opensource è il sistema operativo del server al quale vi siete collegati, opersource è il sistema operativo del vostro cellulare Android, IOS non è open, ma parte da BSD che è un prodotto open. Chrome o Firefox che usate per navigare sono a loro volta open, e così via.
Allora sempre meglio usare prodotti open? Dipende. Ci sono tre casi.
Qualità del prodotto.
Non esiste nessuna corrispondenza tra prezzo e qualità di un prodotto informatico. Il che non significa che “allora tanto vale usare un prodotto libero” (attenzione che quando parliamo di prodotto libero in realtà non ci dobbiamo concentrare sul prezzo, ma sul diritto di conoscere come è stato fatto e di personalizzarlo). Dicevo che non esiste corrispondenza. Faccio alcuni esempi pratici che mi riguardano:
Browser: Firefox, Chrome e Tor browser sono tre software liberi e sono pure fantastici. Non si vede perché dover comprare un prodotto coperto da licenza.
Photoshop Vs GIMP: trovo che il prodotto di Adobe sia migliore, ma, per l’utilizzo che ne faccio io, va benissimo anche GIMP, non avrebbe senso pagare una licenza.
NetBeans Vs PhpStorm: qui il prodotto sotto licenza, PhpStorm ne esce vincente sul pur eccellente NetBeans. Essendo però che io per lavoro sviluppo PHP 8 ore al giorno, pago volentieri una licenza.
Virtualbox: un ottimo prodotto, forse non il migliore. Lo preferisco a VmWare perché libero. Cosa cambia visto che anche VmWare è gratis? Che non ho sorprese. Troppe volte “sul più bello”, mi ritrovo a scoprire che una funzione della quale avevo bisogno è disponibile solo nella versione a pagamento. Con il software libero questo non succede.
Software libero o no?
Alla fine, se speravate in una risposta al vostro dubbio, siete rimasti delusi. Non esiste una risposta definitiva. Vi posso solo dire, usate il migliore. Se poi, il migliore è a pagamento, dipende da quanto migliore è e da quanto ne avete veramente bisogno.
In quest’articolo ho parlato con grande approssimazione di licenze, soprattutto sono stato superficiale nel distinguere il concetto di software libero e software gratuito. Vi invito di leggere il contratto di licenza GDP2, quello raccomandato dalla Free Software Foundation.