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Acquisti e ambiente

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Mare inquinato

Chi mi conosce sa quanto io ci tenga all’ambiente e quanto detesti la mediocrità di quelli che “se ne fregano, tanto…”. La devo fare questa premessa, perché si potrebbe avere quasi l’impressione che io stia dalla loro parte, ma non è assolutamente così.

Un giorno pagheremo il prezzo dell’inquinamento

Esistono delle persone straordinarie che non sanno pensare solo a se stesse e, soprattutto, non pensano solo nel breve periodo. Oggi sembra che i nostri problemi non vadano oltre quello che può accadere entro questa sera. Peccato che tutti gli errori che stiamo facendo oggi, li pagheremo un giorno, e pure con gli interessi. Queste persone lo sanno e, nella loro vita di tutti i giorni, applicano una serie di accorgimenti per cercare di rendere il mondo un posto migliore, per se stessi e per gli altri, per noi e per i nostri figli un domani. Sto parlando di ambiente, naturalmente. Stiamo distruggendo il nostro pianeta, e se non mi credete leggete questo recentissimo articolo che tira le somme sui danni degli ultimi 50 anni.

Cosa possiamo fare per l’ambiente

E cosa si può fare per evitare tutto questo? Cosa posso fare nel mio piccolo? Non è facile, ci sono una sacco di metodi, più o meno efficaci. A complicare le cose poi, ci si mettono diverse correnti di pensiero. C’è chi sostiene che bisogna essere vegani, chi la colpa sia delle mucche e molte altre teorie. Teorie che, al netto di complottismi vari, trovo tutte interessanti. Ci sono comunque dei punti saldi in cui siamo tutti d’accordo. Ridurre per quanto possibile i km fatti in auto e non esagerare col riscaldamento in casa. Evitare di buttare cibo buono. Fare la raccolta differenziata. Riciclare quanto più possibile. Usare mezzi pubblici di trasporto Non sprecare elettricità. Comprare prodotti a chilometri zero e via dicendo. Insomma, intervenire sugli acquisti è la strada migliore. Tutte cose interessanti e, chi le pratica, gode di tutta la mia stima. Eppure, non credo sia questa la strada da percorrere.

Basta l’impegno di una persona per risolvere il problema?

Per quanto una persona, nel suo piccolo faccia, è solo una goccia nel mare. Non dico che non sia utile, non dico che non meriti stima e approvazione, ma non basta a risolvere il problema. Io magari raccolto l’olio delle patatine per buttarlo nel apposito contenitore in discarica e poi scopro che un azienda qua vicino ha pompato tonnellate di liquami di scarico nelle falde… Che piaccia o no, l’unica strada percorribile è quella istituzionale e legale. E non parlo nemmeno di leggi che obblighino i cittadini a migliori comportamenti (cosa comunque positiva), ma che obblighino le aziende a produrre inquinando meno e prodotti che inquinino meno (ovviamente utilizzando materiali che inquinano meno). Solo questa è la strada. Dove sta il problema? Che produrre così costa di più e, sovente, il prodotto finale è di qualità inferiore. La diretta conseguenza è che l’azienda appartenente ad una di queste nazioni illuminate, si troverebbe penalizzata nei confronti della sua concorrente appartenente ad un paese meno sensibile al problema ambientale.

Soluzione ai problemi dell’ambiente

Come se ne esce da tutto questo? Esiste una sola strada, fino ad ora percorsa in modo blando, ma che ormai va presa davvero seriamente: è necessaria un’entità sovranazionale capace di imporre regole relative all’industria e all’inquinamento. Non se ne può fare a meno, è palese. Una volta se una nazione inquinava un suo fiume erano fatti suoi. Ma se verso tonnellate di liquidi radioattivi nell’oceano, il prezzo lo paghiamo tutti. Quindi, visto che i danni di uno lo paghiamo tutti quanti, dobbiamo darci delle regole comuni.

Inquinamento e ingiustizia sociale

Non è giusto che tutte le nazioni debbano mangiare pesce col mercurio, che nell’Himmalaya cada neve nera, che l’acqua che sgorga nelle sorgenti a migliaia di chilometri da Chernobyl sia radioattiva. Ci vuole un ente sovranazionale con poteri molto forti. Peccato che sia difficile, ognuno guarda al proprio orticello e non è capace di pensare al bene comune. Anche i vari protocolli che vengono periodicamente firmati in pompa magna, alla fine sono poco più che delle lettere di intenti.

A chi ci affidiamo?

Intanto il cibo è sempre meno buono, l’aria sempre più sporca, l’acqua meno potabile ed il clima impazzito. Ripeto, no credo che si possa risolvere questo problema facendo leva sul semplice buon senso delle persone. Se non lo hanno nemmeno le nazioni, figuriamoci i singoli cittadini.

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