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Comperare a chilometro zero

Route 66

Da qualche anno si sente sempre più spesso parlare di spesa a chilometro zero. Si tratta quasi sempre di acquisti di prodotti alimentari direttamente dai produttori o da rivenditori che a loro volta si riforniscono da produttori locali. Comperare a chilometro zero significa mangiare più sano, dare una mano all’economia locale e, non ultimo, inquinare di meno. Più si accorciano i tempi che vanno dalla raccolta di un frutto o di una verdura a quando questa viene consumata migliori sono le proprietà nutrizionali. Nutrirsi bene è il primo passo per essere sani.

Chilometro zero uguale risparmio?

I prodotti alimentari acquistati nei circuiti della grande distribuzione, magari provenienti da altri continenti, hanno costi di trasporto, di stoccaggio in celle frigorifere, trattamenti per la conservazione che vengono alla fine pagati dai consumatori sia in termini economici sia in termini di minor valore nutrizionale dei prodotti. Acquistare a chilometro zero significa poi, almeno in linea teorica, risparmio. Più passaggi si saltano dal produttore al consumatore (grossisti, spedizionieri ecc.) minore dovrebbe essere il prezzo d’acquisto.

Chilometro zero e ambiente

Non solo quindi il consumo di prodotti a chilometro zero fa bene a chi li utilizza e a chi li produce ma fa bene anche all’ambiente. Trasporti, celle frigorifere, prodotti conservanti producono tutti inquinamento con gran consumo di elettricità, carburanti e sostanze più o meno chimiche per la conservazione. Questo inquinamento che non è gratis, viene pagato dal consumatore del dato bene alimentare. Più sono alti questi costi più, solitamente, è bassa la qualità dei prodotti, se non altro a causa del passare di tanto tempo dalla produzione al consumo. I danni provocati dall’inquinamento invece li paghiamo tutti. Mangiare prodotti a chilometro zero significa mangiare.

Alcuni supermercati si aprono al locale

Alcune catene di supermercati, attente sia all’ambiente che al mercato e al territorio, da un po di tempo hanno iniziato a fare in modo che per quanto riguarda alcuni prodotti i vari punti vendita possano rifornirsi di prodotti locali. Questo è stato molto apprezzato dai consumatori e sopratutto dai produttori locali sempre più schiacciati da economie di scala che lasciano loro sempre meno spazi di mercato.

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