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Covid-19 e gruppi di acquisto

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Per citare il grande Michael Douglas: il denaro non dorme mai. In ogni momento, in ogni stagione, in ogni circostanza, l’economia lavora, il denaro lavora, e lavora per diventare sempre più grasso.

Elasticità della domanda

Oggi voglio introdurre in concetto di “elasticità della domanda” ed associarla al contesto che stiamo vivendo. Cosa si intende, secondo le dottrine economiche, con elasticità della domanda? Ve lo spiego con tre esempi. Esempio 1: carne di manzo. La pasta è un alimento molto comune nelle nostre tavole. Sappiamo che, secondo la più semplice delle leggi dell’economia, se il prezzo della pasta aumenta, la sua richiesta diminuisce. Di quanto? Onestamente non lo so. Facciamo il caso più semplice: se il prezzo raddoppia, la sua richiesta dimezza. Ok? Si parla elasticità 1, il caso più banale. Esempio 2: il gelato. Il gelato è un capriccio (anche se lo adoro). Come per la carne, se il prezzo del gelato aumenta, la sua domanda diminuirà. Ma di quanto? Di parecchio, essendo un capriccio la gente tenderà a rinunciarvi se il prezzo diventa eccessivo. Diremo quindi che si tratta di una domanda molto elastica, perché profondamente condizionata dalle variazioni di prezzo. Esempio 3: l’insulina. Bene, potrebbe aumentare anche di 10 volte il prezzo, che il malato darà fondo a tutti i suoi risparmi per averne una dose. Si parla di domanda rigida.

Elasticità in tempi di covid 19.

Perché vi ho voluto rinfrescare con questa lezioncina di economia? Perché sul concetto di elasticità della domanda si fanno le cose di più basso profilo. I mezzi di informazione ci hanno fatto una bella ramanzina per spiegarci a quali rischi saremmo andati incontro se non avessimo cambiato il nostro igiene di vita e ci hanno caldamente invitato ad utilizzare strumenti di protezione individuali e disinfettanti come l’alcool. Una bottiglia d’alcool constava meno di un euro. Ma diciamocelo: in tempi di covid 19, saremmo disposti a pagarlo anche 10 euro a bottiglia. Il denaro, che non dorme mai, questo lo sa. Il denaro sguazza dove c’è una domanda rigida, e la domanda più rigida è quella che riguarda la sanità. Ed ecco che i prezzi delle mascherine e dei disinfettanti vanno immediatamente alle stelle. Nessuna pietà e nessuna morale: il denaro non ha odore, diceva Vespasiano.

Difenderci aderendo ad un gruppo d’acquisto o una cooperativa di consumatori

Perché parlo di questo in questo sito? Perché è il classico esempio di come, se non è unico, il consumatore sia debole verso la distribuzione. Già, perché se tutti i consumatori fossero uniti, basterebbe dire: amico, quella mascherina vale 50 centesimi, se me la vendi a quel prezzo ok, altrimenti te le tieni li, che noi andiamo a comprarle da un’altra parte. Ma questo non avviene, anche se qualche cooperativa di consumatori è riuscita a rifornirsi ad un buon prezzo di consistenti quantità di mascherine da distribuire ai suoi soci. Certo, dove non arrivano le associazioni ci si aspetta che arrivino le istituzioni. È giusto, ma non è affatto facile: in un economia di mercato è difficile per un’istituzione contestare un reato, la logica direbbe che ogni imprenditore ha il diritto di fare i prezzi che preferisce, spetterà poi agli acquirenti decidere se acquistare o meno. Sempre che siano nelle condizioni di farlo. Insomma, è facile condannare “lo stato” in queste circostanze, ma davvero non è un terreno in cui è facile muoversi, nemmeno per lui (in un altro post magari approfondiremo l’argomento).

E allora ecco un’altra ragione per la quale aderire ad un gruppo d’acquisto, evitare che gli operatori del mercato possano approfittare di momenti drammatici come questo, per ricattarci o, se preferite, per estorcerci danaro. Ricordate, solo uniti contiamo qualcosa.

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