Covid e posti di lavoro persi
Questo è un post un po’ anomalo. I dati sui posti di lavoro persi da inizio crisi Covid19 sono disastrosi: secondo l’ISTAT in Italia si sono persi 945 posti di lavoro da inizio pandemia. Nel primo trimestre dell’anno c’è stato un recupero, ma davvero risibile, si parla di poco più di 30 mila, quindi ha ritrovato occupazione un lavoratore su 20. Ovviamente vogliamo cercare di interpretare la cosa nel modo più positivo possibile: l’emorragia di posti di lavoro è terminata e la situazione si è stabilizzata, in attesa di una nuova fase di crescita. Almeno questo si spera, con l’aiuto del recovery found europeo.
Ci auguriamo che tutto vada per il meglio e che i tempi non siano troppo lunghi. Fonti autorevoli hanno detto che questa è la nostra ultima opportunità, vediamo di non sprecarla e di poter tornare presto a sorridere. Perché ho voluto scrivere questo post? Perché do sempre consigli su come spendere i soldi, ma esistono persone che, purtroppo, non hanno soldi da spendere.
Casa di Hemmaus di Azzano Decimo
Nei vari comuni italiani ci sono servizi che accorrono in aiuto delle famiglie in difficoltà. Ad Azzano, per esempio, abbiamo la Casa di Hemmaus, gestita dall’eccellente don Galiano Lenardon, ma realtà simili si trovano un po’ ovunque. Cosa si fa in questa realtà? Due cose: si raccolgono cose inutili e si rivendono a prezzo politico (si rivendono perché se le regali la gente finisce per non aver cura delle cose). Ecco, informatevi, perché la cosa potrebbe esservi doppiamente utile. Potete portare li i vecchi vestiti che non usate più, ma non solo. Io ho portato il vecchio aspirapolvere alimentato con cavo che ho sostituito col Dyson a batteria e il vecchio (ma praticamente nuovo) ferro da stiro, sostituito da quello nuovo a vapore. Non solo ho fatto un favore a chi ne ha bisogno, ma mi sento quasi di dire che il favore lo hanno fatto a me, come sarei riuscito altrimenti a portare in discarica degli elettrodomestici praticamente nuovi? Proprio io che parlo di ambiente e inquinamento? Poi, se volete, potete pure andare ad acquistare. Contribuirete a finanziare il progetto (che userà i soldi a fini benefici) e potrete trovare qualcosa di utile. Non pensiate che in quei contesti si trovino solo porcherie.
Facciamo conoscere questi luoghi
Anche solo contribuire a far conoscere questi luoghi è un fatto lodevole. Molti ne ignorano l’esistenza. Non sono dei semplici mercatini, ma luoghi dove si possono conoscere persone nuove, fare amicizie, conoscere realtà che prima ignoravamo ed imparare il concetto di mutuo soccorso. Se avessi un figlio lo porterei li almeno un paio di volte l’anno, perché impari qualcosa di buono. Sicuramente impara di più da una visita alla casa di Hemmaus che andando a vedere una partita di calcio.
Usciamo dalla crisi tutti insieme
Insomma, in tempi di crisi si tende a diventare più egoisti, quasi a volersi tutelare nel caso la crisi colpisca anche noi. In realtà andrebbe fatto il contrario. Più aiutiamo chi è rimasto indietro, prima usciamo dalla crisi. Prima usciamo dalla crisi, meglio staremo tutti.
Spero che voi non siate nella lista di quelli lasciati indietro e, se lo siete, che abbiate ancora fiducia nel futuro e voglia di continuare. Tenete a mente che dopo le grandi crisi c’è stato sempre un new deal. Buona fortuna a tutti.