Mangiare in maniera intelligente vuole dire mangiare cibi che possano contribuire al nostro benessere. Significa anche colmare eventuali fabbisogni, se non addirittura carenze, di determinati minerali, vitamine o quant’altro il nostro corpo necessitasse per un suo sano e naturale “funzionamento”. Limitiamo, per ora il discorso alla frutta e alla verdura. La natura è così meravigliosa che per venirci incontro e aiutarci nella comprensione delle cose, ha dato a molti frutti e molti ortaggi addirittura la forma degli organi del nostro corpo che più ne avrebbero beneficiato. La noce ad esempio ricorda la forma del cervello e, guarda caso è stato dimostrato scientificamente, o forse sarebbe più corretto dire chimicamente, che contiene sostanze che fanno bene al cervello: omega 3, antiossidanti, acido folico ecc). Lo zenzero ricorda lo stomaco e contiene il gingerolo, i pompelmi hanno sostanze limonoidi delle quali sono state dimostrate le proprietà antitumorali nelle cellule del seno. Altri esempi possono essere le carote per gli occhi (la sezione interna ricorda l’occhio), l’uva per i polmoni, il sedano per le ossa. Tutti questi esempi sono stati ampiamente dimostrati da chimici, biologi e medici in tutte le parti del mondo.
Le tempistiche della natura
Ora è chiaro che se la natura è stata così d’aiuto nell’indicarci addirittura visivamente la strada per una alimentazione che potremmo definire utile al nostro star bene dovremmo anche capire che, ad esempio, se il mango nasce in determinate aree del mondo è perchè è un cibo utile principalmente a determinate latitudini e, di conseguenza, a determinate condizioni climatiche. Questo non vuol dire che non bisogna mangiare frutti esotici o comunque di provenienza da zone con climi diversi dal nostro, ma vuol dire che sarebbe meglio per una corretta alimentazione (e anche per la salute dei nostri portafogli) consumare abitualmente sopratutto prodotti ortofrutticoli locali nelle tempistiche con cui la natura ce li mette a disposizione.
I prodotti del territorio sono i più freschi
Mangiare prevalentemente prodotti del territorio significa poi mangiare cibi più freschi e quindi più sani di frutta e verdura che hanno magari dovuto attraversare un oceano in nave e che probabilmente, per una loro migliore conservazione, sono stati irrorati di sostanze chimiche. Infine, ma non per questo meno importante, oltre a salute e portafoglio, mangiare locale contribuisce a ridurre l’inquinamento dovuto ai carburanti utilizzati per il trasporto di prodotti alimentari da una parte all’altra del mondo e all’energia consumata per il loro mantenimento in container frigo durante i tragitti.