Come dite? Non avete mai preso parte ad un gruppo di acquisto? Ne siete sicuri? Io non sono voi, quindi non lo posso affermare con certezza, ma sono fermamente convinto che vi stiate sbagliando. Probabilmente ne avete già fatto qualcuno, magari lo avete organizzato voi, solo che non lo avevate chiamato con questo nome.
Pizza di classe: primo gruppo d’acquisto
Facciamo una cosa semplice: io vi racconto i miei, e vediamo se non vi vengono in mente anche i vostri. Il mio primo gruppo d’acquisto è stata la cena di classe della quinta elementare, alla pizzeria “al triestin”, di Azzano Decimo (la pizzeria non esiste più da anni, quindi non mi si potrà accusare di fare pubblicità occulta). Per l’occasione la maestra andò alla pizzeria a prenotare, e spiegò che avrebbe portato tutta la classe. Per l’occasione la pizzeria ci fece un menù con 4 pizze tra cui scegliere, ognuna con un prezzo speciale per l’occasione. Si è trattato di un vero e proprio gruppo d’acquisto, con tutti i santi crismi. Io ti porto un gruppo di persone e tu ci fai lo sconto. Ok, te lo faccio, ma tu, per semplificarmi la vita, mi dai prima gli ordini e scegli tra 4 pizze.
Sport: altro gruppo d’acquisto.
Il passo successivo è quello della squadra sportiva, di basket nel mio caso. Siamo negli anni ’80 e, se eravate fortunati, la società vi forniva la borsa, tutto il resto era a carico vostro. Non c’erano tanti soldi nello sport all’epoca e, soprattutto, ai giocatori bastava giocare e divertirsi, non serviva altro. Ad ogni modo, se la borsa non te la davano, poco male: usavi quella della spesa. Nemmeno la tuta era un grosso problema, se ne trovavano a buon mercato e, se proprio non te ne potevi permettere una, ti potevi sempre allenare in pantaloncini e maglietta. Il vero problema erano le scarpe: quelle si servivano e costavano. Anche qui un po’ di organizzazione migliorava le cose: si passava in tutti i negozi del paese (due) e si chiedeva quanto sconto ci avrebbero fatto se fossimo stati tutti a comprare le scarpe li. Si poteva arrivare anche a metà prezzo. Come dite? Come faceva un negozio di paese ad avere tutte le scarpe necessarie? Be, non era difficile. All’epoca c’erano scarpe da ginnastica, da calcio e da basket. Poi c’era una divisione: scarpe economiche o di marca. Stop. Non è come oggi che ci sono scarpe da calcio estive, invernali, indoor, outdoor, per piedini delicati…
Università: il massimo per i gruppi di acquisto
All’università poi è tutto un gruppo di acquisto: dal negozio di fotocopie fino ad arrivare al locale che organizza il mercoledì universitario con cocktail a metà prezzo. Poi, quando viene meno la necessità, si spegne anche l’ingenio. Arrivano i primi stipendi e passa la voglia di cercare maniere ingegnose di risparmiare. Quelle, al limite, tornano quando abbiamo i figli e, assieme agli altri genitori e parenti, si escogitano dei modi per risparmiare. Ma questa è un’altra storia.