Comprare o raccogliere frutta
Abbandoniamo i luoghi comuni: la maggior parte della frutta negozi dove potete comprare frutta, vi vende prodotti di qualità. Però, personalmente, niente ha il sapore della frutta raccolta dai propri alberi (fosse anche per una sorta di effetto placebo). Non dimentichiamoci poi che mangiare regolarmente frutta fa bene alla salute. La frutta ha un sacco di proprietà alimentari, talmente tante che non ho nemmeno il tempo di elencarle qua. Se le volete conoscere, provate a consultare un sito internet dedicato, ce ne sono tantissimi, anche di qualità, che ve ne fanno l’elenco, frutto per frutto, come questo del ministero della salute, dove si possono trovare anche divertenti fumetti, creati per educare i bambini ad una corretta alimentazione.
Un frutto per ogni stagione
Bene, così per gioco, ho voluto fare uno sforzo per capire se fosse possibile, fermo restando che abbiate un bel po’ di terreno vicino a casa o un campo dove seminare un frutteto, mangiare frutta dei propri alberi per tutto l’anno. Tenete conto che il sottoscritto vive in Friuli, in provincia di Pordenone. Immagino che la frutta che si coltiva in Sicilia non sia esattamente uguale alla nostra e non lo siano nemmeno i tempi di raccolta. Ho parlato di di un bel po’ di terreno o di un frutteto, guardate che per piantare una quindicina d’alberi non serve un’ettaro di terreno.
Ciliegie di Sant’Urbano, il primo frutto della primavera.
Allora, vediamo un po’ se riusciamo a fare questo gioco. Ho scelto come data simbolica per l’inizio della raccolta della frutta il 19 maggio, onomastico di Sant’Urbano, giorno in cui si possono gustare le prelibate ciliegie di Sant’Urbano, chiamate così proprio perché sono mature per quella data. Sono questo spettacolare frutto a dare il via alla raccolta e, aggiungo, che le ciliegie sono pure il mio frutto preferito. Da li fino a fine agosto è una festa: subito dopo le ciliegie tocca alla albicocche, poi alle pesche, alle prugne e agli “emui” (non lo so dire in italiano) e così via. È a fine estate che cominciano i problemi. Vediamo come si può fare.
Fichi, uva fragola e melgrani
Innanzitutto piantate un fico e un paio di piante di uva fragola (chiamata uva americana in altre regioni). Ambedue sono frutti prelibati e che richiedono poca “manutenzione. Il fico vi da la seconda raccolta a cavallo tra agosto e settembre mentre l’uva maturerà a settembre (in un periodo dipendente dal caldo e dalla piovosità della stagione) e vi darà frutto per un mesetto. Quando i fichi sono agli sgoccioli niente paura: se avete avuto la premura di piantare un melograno siete apposto. I melograni maturano a settembre inoltrato o ai primi di ottobre. Sono buonissimi e sono uno dei frutti più ricchi di vitamine. Attenzione però: la pianta di melograno è molto delicata, non sempre da i frutti (certe si e altre no, è solo questione di fortuna quando le piantate), richiede cure ed almeno una pianta maschio nei paraggi per l’inseminazione. Inoltre comincia a dare frutti dopo parecchi anni. Non solo, la pianta richiede molte attenzioni, non essendo una pianta autoctona è molto delicata. Insomma, se volete gustarvi questo meraviglioso frutto, dovete cominciare ad organizzarvi per tempo.
Nocciole, mandorle, castagne e cachi.
Sempre in autunno arrivano nocciole e mandorle, ma il top sono le castagne. Purtroppo se non abitate in collina, non è detto che riusciate a piantare e a far crescere “l’albero del pane”. Poco male, in questo caso, se siete fortunati, le potete sempre raccogliere nel bosco, ammesso che vicino a casa abbiate un bosco dove sia possible la raccolta. Quando ormai si avvicina novembre le cose sono sempre più difficili, ma ancora una volta la natura ci viene incontro: i pomi cachi! quanto mi piace questo frutto, quanto è buono e ricco di nutrienti. Inoltre un singolo albero, anche di piccole dimensioni, ne fa una quantità straordinaria. Una sola raccomandazione: perché il frutto sia più buono, toglietelo dall’albero ancora crudo e fatelo maturare in delle casse di legno tenute in un luogo fresco, il sapore ne guadagnerà parecchio.
Noci: una ricchezza
E a dicembre? Le noci! Tutti i nostri vecchi piantavano un noce in cortile. Anzi no, uno per ogni figlio che nasceva, quando puoi questo era in età di prendere moglie, l’albero veniva tagliato per fare i mobili della nuova casa. Nel frattempo questo maestoso albero vi riempirà di noci. Sapete cosa sono le noci? Un frutto che da sempre ci aiuta ad affrontare gli inverni, perché ad altissimo livello calorico e ricchissime di grassi, ma di quelli buoni. Se una volta erano un ottimo antidoto contro la fame e la denutrizione, oggi sono diventate un ottimo alleato contro il colesterolo. Non solo, le noci si conservano facilmente, per cui potrete mangiare la giusta razione di frutto (mi pare 3 al giorno) fino a primavera, in attesa che ritornino le ciliegie. Oggi le mele le potete comprare in negozio anche a 10 euro al kg.
Le mele: il frutto per antonomasia.
Una mela al giorno toglie il medico di torno, così recita un famoso proverbio. In realtà tutti i frutti hanno ottime proprietà e le mele non sono da meno, ma è detto che siano migliori di altri. In ogni caso, di mele ne maturano in diversi periodi dell’anno, fino ai primi di novembre. Inoltre si conservano bene. Se poi ne avete raccolte troppe (gli alberi ne fanno una grande quantità) potete utilizzarle per fare mele cotte, torta di mele, strudel di mele e così via. Grande risorsa le mele. Posso darvi un consiglio? Bellezza e salute, in caso della frutta, non vanno sempre a braccetto. Rinunciate a quelle mele così belle da fare invidia alla strega di cenerentola, e piantatevi un albero di “melette” selvatiche. L’albero non necessiterà quasi di cure, il frutto è gustosissimo (molto più di quello delle mele a cui siete abituati), ne fa una valanga e lo potete utilizzare per tutte le ricette di cui ho parlato sopra. Forse, se volete mangiare una mela “nuda e cruda”, non è il massimo, perché sono piccole e ricchi di semi. Ma fatele cotte e poi raccontatemi!
Gruppi di condivisione contro gli sprechi
Mi rendo conto che da dicembre a maggio non ho lasciato molte opzioni, per questo accetto, anzi chiedo, suggerimenti dai nostri lettori. Voglio completare quest’articolo, anche perché non si sa mai, coi tempi che corrono… Qualcuno potrebbe chiedermi: ma cosa centra tutto questo con in gruppi di acquisto? In realtà ho scritto quest’articolo perché avevo voglia di scriverlo, ma, in effetti, c’entra, e non poco. Ai tempi dei nostri nonni non c’erano i gruppi di acquisto, ma c’erano i gruppi di condivisione, ovviamente spontanei, non avevano nemmeno un nome. Mia mamma pratica ancora quest’abitudine. In cosa consiste? Frequentemente un albero vi da molta più frutta del necessario e, a meno di non voler fare indigestione, siete costretti a gettarne una parte. Ebbene, molto semplicemente, avete delle ciliegie in più? Regalatele al vostro vicino, in attesa che magari ricambi, regalandovi delle noci a dicembre. Così nessuno spreca e tutti ci guadagnano. Queste sono le più semplici regole dell’economia, che purtroppo sono state dimenticate. Mi fa una rabbia vedere gli ananas negli scaffali dei negozi e vedere le ciliegie marcire negli alberi. Raccogliere tutta la frutta è il primo modo per evitare gli sprechi, ridurre la spesa e l’inquinamento (evitando di andare poi a comprare prodotti di importazione).
Risparmiare e guadagnare in qualità
Ogni volta che faccio riflessioni in questa direzione mi rendo conto di come il buon senso ci permetta di risparmiare sugli acquisti, fruire di prodotti di qualità superiore (in questo caso frutta), evitare gli sprechi ed aiutare l’ambiente. Quand’è che l’intelligentissimo uomo del 2000 imparerà la saggezza dei nostri nonni?